CCC Team, Francisco Ventoso alla stagione numero 17 da pro: “Vivo una seconda giovinezza”
Francisco Ventoso è ormai un’istituzione nel gruppo. Lo spagnolo, 37 anni, è uno dei corridori più “anziani” del panorama World Tour e con il 2020 entrerà nella stagione numero 17 della sua carriera da professionista, iniziata nel 2004 con la maglia della Saunier-Duval. Per lui quella che sta per iniziare sarà la seconda con la maglia del CCC Team, formazione che ha vissuto un 2019 tutt’altro che esaltante. Ventoso, però, non ha perso sorriso e voglia di fare fatica in sella a una bicicletta: di fronte ha tanti chilometri da fare, da vivere con l’entusiasmo di una “seconda giovinezza”.
“Non vedo l’ora di riprendere le gare – le parole del corridore di Reinosa in un’intervista rilasciata ad As – Inizierò con il Tour Down Under, che al momento è l’unica gara che ho definito nel mio programma. Non ne ho ancora parlato con la squadra, ma l’idea è quella di essere alle classiche del Nord con Greg Van Avermaet e poi fare Giro d’Italia e Vuelta a España, come negli ultimi anni”. Un 37enne che non si risparmia, quindi: “Quattro anni fa, di questi tempi, ero più vicino a scendere dalla bici che a continuare la carriera. Ora però sono molto a mio agio e motivato con la maglia della CCC. È una squadra che mi dà tranquillità nel mio lavoro”.
Ventoso non sente la stanchezza di 16 stagioni da professionista: “Mi sento molto bene fisicamente e mentalmente. Non vedo l’ora di riprendere a far fatica in sella e mi sembra di vivere una seconda giovinezza. È vero, in questi ultimi tempi vedo tutto con un’altra prospettiva e mi dedico ad aiutare i miei colleghi. Inoltre, sono molto sincero: se non mi sento di andare a una gara, lo dico”. Il “collega” principale nella squadra polacca è Van Avermaet: “È il capitano più ‘normale’ che ho avuto. È bello vivere con lui, è il migliore come persona e come corridore: è capace di finire di mangiare e di preparare il caffè per l’intera squadra, non solo in allenamento, ma anche nei momenti di maggiore tensione”.
Che ne pensa la famiglia di un impegno ancora così prolungato? “Sta diventando sempre più difficile uscire di casa e fare le valigie. Mi costa più della preparazione di una corsa. È molto impegnativo, con i periodi di allenamento e molti mesi fuori di casa. Dopo così tanto tempo, finisce per diventare pesante”. È che Alejandro Valverde ha alzato il livello per tutti i veterani… “Lui è un corridore irripetibile. Mi pare impossibile che un ragazzo che ha iniziato a 21 anni e che ora ne ha 40 possa stare a quel livello. In questo momento penso proprio che non potrà essere ‘imitato’, visto che è stato capace anche di vincere ovunque. È uno dei migliori ciclisti che abbiamo avuto nel nostro paese. Forse non ha il carisma o l’immagine di altri, ma a livello sportivo, quelli di noi che sono dentro al mondo del ciclismo, sanno che Valverde sarà un corridore irripetibile”.
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